Storielle – 2020

Francesca e l’allegria di un grande nonno. C’era una volta, nella rigogliosa “Radura delle capriole profumate”, la dolce Francesca, leoncina dagli occhi grandi, colmi di curiosità. Accanto a lei, nonno Angelo, custode di un amore sconfinato.
Nonno Angelo sapeva di esperienza e liquirizia e il suo odore, Francesca, lo portava con sé. Inconfondibile, prezioso, potente perché intriso d’amore. Lo tenne indosso anche quando, in un mattino accarezzato dal sole, la leoncina dovette lasciare la sua casa per correre ad affrontare una delicata cura all’Ospedale della “Vittoria”. Francesca sapeva che il nonno sarebbe giunto in ospedale, prima che potesse richiamarlo nel pensiero … Ed accadde, era giunto per creare un turbinio di solletico e risate squillanti. L’abbraccio di nonno Angelo era la cura, prima di ogni cosa. La cura per ogni cucciolo. Il nonno era già nel corridoio, a dirigersi nelle camere degli altri piccoli, gonfiando palloncini e componendo origami di speranza. Creò intorno a sé un’atmosfera di densa felicità. Ogni cucciolo speciale ha l’abbraccio di un Nonno “Angelo”, che protegge i sogni e brilla come una stella.

Riccardo, Pietro e la dolcezza del Carnevale. C’era una volta, nella radura della “Felicità mai sopita”, il topolino Riccardo, dal naso rivolto all’insù, a solleticare le nuvole. Insieme al coniglietto Pietro, suo amico dai primi sbadigli sul mondo, il profumo dell’avventura era intenso. Il Carnevale, Re della magia, aveva iniziato a solleticare la fantasia dei cuccioli all’interno della radura, pronti a vestire i panni dei loro supereroi preferiti in vista della grande festa ai lati della quercia secolare. Riccardo, che del Carnevale amava i colori dell’arcobaleno, aveva già le idee chiare. Il suo amico Pietro era speciale. Da lui imparava ogni giorno il rispetto per la vita e la bellezza di quel dono irripetibile. Venne il giorno stabilito. Dall’armadio, Riccardo, prese il suo vestito e, con cura, iniziò ad indossarlo.

Due orecchie lunghe, una coda soffice come zucchero filato e il manto morbido, color castano chiaro. Riccardo era diventato un coniglietto! Non un coniglietto qualsiasi, ma Pietro. Pietro era il suo supereroe preferito. Chiuse la porta di casa e corse all’incontro. “Eccomi Pietro, oggi vesto i panni del mio supereroe del cuore” – disse. Non servì molto al coniglietto per capire che Riccardo aveva cucito e creato un costume in suo onore.

Tra i sorrisi, corsero alla festa di stelle filanti. Carnevale è il Re dei sorrisi e delle lacrime di gioia, al sapore di un’amicizia vestita a tema come quella di Riccardo e Pietro. Buon carnevale a tutti i bambini!!!

Gabriele e una recita a sorpresa. C’era una volta, nella maestosa valle dei “Desideri bisbigliati”, il piccolo Gabriele, leoncino dagli occhi accesi di sogni, vibranti di vita. La Primavera restituiva alla valle il suo aspetto di scatola magica, ove all’interno s’annidavano i più dolci desideri. A scuola si respirava il profumo delle vacanze, mentre la maestra organizzava la tradizionale recita di Primavera. Era la prima volta che Gabriele prendeva parte a quel fondamentale momento.

La maestra lavorava alla recita con gli occhi luccicanti ed aveva svelato il tema in una mattina in cui il sole entrava con delicatezza dai vetri della finestra della classe. “Gabriele, coraggioso leoncino”. Era lui il protagonista, l’assoluta meraviglia intorno a cui ruotava l’intero spettacolo. Il giorno della recita giunse. La scenografia sul palco era pronta: accessori a rappresentare scene differenti e, a far da sfondo, i disegni che i compagni di classe avevano creato per Gabriele quando lui era in ospedale. In tutti c’era un cuore dai tratti rossi e un cielo cristallino, senza nessuna nuvola.

La festa stava per iniziare e con essa il Miracolo più grande mai avvenuto nella valle dei “Desideri bisbigliati”. Raccontava di Gabriele e di un amore capace di contagiare il mondo. “Un amore, pensava Gabriele, da raccontare tutto l’anno”. Buon compleanno Gabriele dal cuore grande!!!

Elisa, Emma e la Pasqua dell’amore. C’era una volta, nella valle dei “Ciclamini danzanti”, la piccola Elisa: nasino all’insù, occhi colmi di cielo, tanto erano azzurri. Elisa era una leoncina ma, cosa ancor più importante, era una sorella maggiore.

Aveva atteso l’arrivo di Emma e, con il giuramento dell’amore, si era promessa di restarle accanto in ciascuna sfida della vita. Così era stato, così era. La Pasqua era imminente. Tuttavia, quell’anno, l’uovo di cioccolato non era necessario. Elisa era cullata da un unico, grande, desiderio: vedere la sorellina Emma tornare a casa per la Pasqua, cullava il suo sogno nel cuore e, a pochi respiri dalla Pasqua, accadde la magia “Emma può uscire dall’ospedale” – aveva sussurrato mamma Cecilia ad Elisa. Tutto era cambiato. Le due sorelline si strinsero forte. Si udì il suono delle campane, la Pasqua stava arrivando con il suo bagaglio d’amore potente. Di cioccolato al latte sapeva l’aria, ma Elisa ed Emma non lo notarono. La loro sorpresa fu lo specchiarsi negli occhi e sorridere, continuando a scartare e gustare la vita. Buona Pasqua a tutti i bambini.

Margherita e la dolcezza di un giorno speciale. C’era una volta, nella valle dei “desideri brillanti”, la straordinaria Margherita, coniglietta dal cuore profumato. Erano giorni importanti per lei, nell’ospedale dei piccoli eroi stava conquistando la medaglia più grande, quella della vita. Nella valle stava per iniziare la scuola ma, Margherita, non avrebbe partecipato al primo giorno tra i banchi. Quella splendida data di settembre rappresentava per lei lo sbocciare dell’arcobaleno, il tuffo nel gelato più dolce, la fine delle cure. L’amore non poteva aspettare. Marta, Federico, Dennis, Laura, Andrea, Anita, Gaia, Riccardo insieme alle mamme e alla maestra giunsero all’ingresso della scuola. Erano lì, accanto alla porta della stanza. Le restarono accanto per tutta la giornata fino a quando, con il suo zaino pieno di sogni, le permisero di tornare a casa. Margherita aveva vinto e, in quel momento speciale, non era stata sola. La sera, tutti i cuccioli si addormentarono con serenità, emozionati per le ore passate, pronti per la scuola che aspettava anche la coniglietta Margherita che, con grande gioia, poteva finalmente prepararsi per ricevere la sua Prima Comunione. Auguri Margherita che la vita ti sorrida sempre.

Sofia, matilde e la bellezza della gratitudine. C’erano, nella radura dei “Boccioli di rosa”, le inseparabili Matilde e Sofia, sorelle cresciute sotto la carezza del sole. Sofia era speciale, protettrice d’un cuore ballerino così straordinario da saper realizzare danze in sintonia con la vita, Matilde per questo, la proteggeva, vegliando i suoi respiri e sorvegliando, con premura, ogni suo passo. Il compleanno di Matilde era alle porte e i sorrisi di Sofia crescevano. Sofia avrebbe ricordato a Matilde quanto speciale fosse avere una sorella come lei. Il giorno del compleanno Matilde aprì gli occhi e trovò Sofia, abbracciandola, come se non chiedesse altro dono all’infuori di lei. “Io e il mio cuore ballerino siamo fortunati ad averti nella nostra vita. Ti voglio bene, sorellina”. Matilde pianse, ma ciascuna lacrima venne catturata da altri sorrisi. Sofia fu grata e, in quella data così importante, aveva desiderato fare per Matilde almeno una parte di ciò che sua sorella aveva dato a lei. Gli scogli ci sono, ma il loro mare d’amore è più forte di qualsiasi ostacolo.

Maicol e un’estate al passo con l’amore. C’era una volta, nella radura dei “Cavallini Speciali”, Maicol, che cresceva al passo delle stagioni ed allineato a dei valori mai spenti. Era arrivata l’estate e con essa il solletico delle vacanze.

Alcuni dei compagni di scuola di Maicol erano partiti. Il suo sguardo volava lontano e giungeva al di là del bosco. Nel maneggio de “La felicità al trotto”, un gruppo di cavallini aiutava dei cuccioli con difficoltà a superare sfide e paure restando al passo dell’amore. Maicol, istintivo e generoso, si sentì legato fin da subito a quel progetto. Decise che quella sarebbe stata la sua estate, decise di portare avanti quel percorso per tanti altri cuccioli speciali. Maicol continua la sua missione accompagnando i cuccioli lungo il loro cammino della vita. Buon compleanno MAICOL grande amico dei cavalli.

Viola, nonno Giorgio e la barca dei grandi sorrisi. C’era una volta, nella radura della “Lavanda”, la tenera Viola. Inseguiva il danzare leggiadro delle farfalle, sospinte dal vento e dal loro adagiarsi su tappeti floreali. A ridosso della campagna c’era il grande lago. Lì, nonno Giorgio, aveva svolto la sua professione guidando, nel corso della sua vita, una barca variopinta, densa di avventure. Viola era cresciuta in simbiosi con nonno Giorgio, quell’eroe che le era rimasto sempre accanto. L’estate era finalmente giunta e, con essa, la possibilità di rendere reale quel suo desiderio. Eppure, nei loro cuori così simili, Viola e nonno Giorgio credevano alla condivisione di quell’avventura e decisero di organizzare la gita in barca con i piccoli dell’ospedale. La prima gita in barca di Viola fu bellissima. I suoi sorrisi incontrarono la nascita di altri, tra le labbra dei guerrieri. Sul grande lago, navigò la felicità, quella che è straordinaria in quanto generosa ed immensa. Nonno Giorgio e Viola si specchiarono nelle acque cristalline, riuscendo a scorgere l’abbraccio di due creature gioiose, orgogliose l’una dell’altra. D’amore, fiorite. Buon compleanno VIOLA, dolce fiore colorato.

Fabrizio e la festa d’una mamma straordinaria. Nella valle dei “Cieli cristallini” viveva il delicato Fabrizio, frangetta ribelle e sorriso “carezza delle stelle”.
Fabrizio cresceva, insieme alla sua mamma, sua luce più grande. La voce calda della mamma l’aveva avvolto in passato, mentre dimenava le gambette nell’incubatrice. L’amore era riuscito a graffiare via il vetro, scovando una tana di sorrisi … vincendo! Fabrizio era pronto a festeggiare la festa della mamma. Aveva immerso il nasino in diverse varietà di fiori, scegliendo le margherite. Venne il giorno atteso. Nella stanza intrisa di un profumo buono, la mamma era già in piedi, felice. Fabrizio l’aveva resa mamma e volevano festeggiare. Si abbracciarono. Fabrizio mostrò alla sua mamma il grande foglio con le loro foto, accanto a ciascuna fioriva un dolce pensiero. Con il bouquet delle margherite danzarono, come fossero loro tutta la primavera del mondo. Quel giorno fu la festa di tutte le mamme, sbocciate accanto ad un cucciolo eroe. Quel giorno ed ogni giorno.

Nonno Natalino, Andrea e la gara dell’amore. C’era una volta, nella radura dei “Fiordalisi blu mare”, il sorriso di Andrea, a gonfiare le guance di delicatezza. Il sorriso era la sua delicata chiave contro i capricciosi pensieri. Quell’insegnamento proveniva dall’esperienza da una figura straordinaria: nonno Natalino. Dei consigli e dei racconti del nonno, il bambino ne aveva fatto tesoro e aveva iniziato a posare i primi passi nel campo da calcio color smeraldo. Ancora qualche giorno e, nella radura, si sarebbe disputata una sfida importante, la prima con protagonista Andrea. Tuttavia, il nonno avrebbe dovuto rinunciare a quella gara. Un’influenza lo costringeva ad un lungo riposo in casa. Il giorno dell’evento, Andrea giunse in campo con traboccante motivazione: si sarebbe impegnato per vincere, lo avrebbe fatto per il nonno. L’uno pensava all’altro e non c’era dialogo silenzioso più potente. Nonno Natalino giunse, ben coperto e sorridente. L’amore per il nipotino era stato la sua cura. Nel gioco della vita, il loro legame continua a trionfare.


Asia e il volo dell’amore. C’era una volta, nella “Radura dei sorrisi fioriti”, la delicata Asia, farfalla dai colori variopinti. La farfallina era fiorita con difficoltà, lavorando sodo per imparare a volare, accompagnata dalla potenza dell’amore. E proprio di quel sentimento era ricca, Asia. Sapeva che al di là del salice ridente sorgeva la Casa delle farfalle speciali, dove venivano curate le creature come Asia. Asia si specchiava nelle loro storie, facendo le capriole nel passato. Sognava di accompagnare quelle farfalline tanto simili a lei nel delicato percorso di vita, giocando, sorridendo ed aiutandole a creare le prime piroette nell’aria. Ed accadde. Asia strinse a sé la gioia e, con una serie di giravolte tra nuvole e fiorellini, volò al loro fianco. Giorno dopo giorno le piccoli ospiti della Casa sembrarono mostrare già i perfetti lineamenti della felicità.

Dalle sue ali nasceva il vento dell’amore, pochi battiti e il profumo arrivava oltre la radura, raggiungendo città e luoghi lontani. Basta chiudere gli occhi, lasciare aperto il nasino. Ed ascoltare con il cuore. Buon compleanno dolcissima ASIA! Le farfalline in festa ti sorridono con amore.

Eleonora e Silvia e l’attesa di un dono importante. Nella radura delle “viole danzanti”, vivevano le conigliette Silvia ed Eleonora. Avevano gli occhi che luccicavano dalla felicità per la nascita del loro fratellino Francesco, che nato in anticipo, necessitava di tante cure. L’amore sa aspettare sussurravano Silvia ed Eleonora. Trascorsero lunghe settimane e quando la mamma tornò a casa disse … domani potrete conoscere Francesco, gli occhi delle conigliette si fecero grandi come la luna. Il pomeriggio seguente, percorsero il sentiero che conduceva nel reparto dei cuccioli fioriti in fretta, Francesco era lì, a sorridere alla vita. Da dietro il vetro, apparvero Silvia ed Eleonora, i loro occhi si incrociarono incantati e le palpebre sembravano non muoversi. Passarono altre settimane prima che la vita riuscì a scoppiare di felicità, poi un giorno Francesco finalmente giunse a casa in tempo per festeggiare il Natale. Auguri a tutti gli amici “speciali”.

Il pavone Adone

Tra gli animali in fattoria ce n’era uno più bello degli altri: il pavone Adone. Un giorno si mise in testa di diventare il re della fattoria perché aveva sentito dire che in Africa, un animale veniva chiamato re della savana: era il leone. Adone era convinto di essere il migliore tra tutti gli abitanti della fattoria. Decise di scalare i gradini su cui stavano appollaiate le galline per rubargli il posto e guardare tutti dall’alto. Voleva fare un discorso da re. Una volta arrivato in cima, si schiarì la voce e per darsi ancora più importanza aprì la sua maestosa coda, ma subito perse l’equilibrio. Il peso della enorme coda, lo fece cadere in avanti. Finì a terra e diventò rosso per l’imbarazzo. Tutti gli animali scoppiarono a ridere e lui non fece mai più il gradasso.

Il polpo innamorato di una polpa

In fondo al mare viveva un polpo innamorato di una polpa. La corteggiò a lungo con spruzzi di inchiostro nero con cui disegnava cuori e tante altre bellissimi cose del mare. Alla fine, anche lei si innamorò e lo abbracciò affettuosamente. Si abbracciarono così forte e a lungo, che tutti i tentacoli si aggrovigliarono. Da allora non sono più riusciti a districarsi e vivono ancora così: felici, legati e contenti.

Un giorno, al mare, vicino agli scogli

Un giorno, al mare, vicino agli scogli, le triglie organizzarono il loro matrimonio. Tutti i pesci che vivevano lì erano stati invitati e arrivarono anche pesci dai mari lontani. Le triglie erano elegantissime: rosse e grigie a strisce, sembravano vestite di raso. Durante il matrimonio ci fu anche un concerto delle arselle bianche e il coro gospel delle cozze. Fu una festa bellissima e tutti se la ricordano ancora.

L ’inizio dell’estate

L ’inizio dell’estate viene sempre festeggiato dagli abitanti del mare. Una volta ci fu un concerto più bello del solito. C’era sempre il coro delle arselle bianche e quello gospel delle cozze, ma quando arrivarono anche il pesce trombetta e il pesce violino la festa scoppiò e i pesci si divertirono come mai avevano fatto prima.

In fondo al mare c’è una città

In fondo al mare c’è una città – pesci e conchiglie di qua e di la più è profondo e più si fa scuro c’è un piccolo mondo nascosto al sicuro. Sempre di lato il granchio cammina e con le sue chele il nemico allontana poi c’è lo squalo e lo vedi arrivare perché la sua pinna sta fuori dal mare

C’era una volta l’oca Vanessa

C’era una volta l’oca Vanessa. Era così bella che tutti gli animali della fattoria le facevano i complimenti per le sue piume candide. Le fecero così tanti complimenti che lei si montò la testa e finì per non salutare più nessuno. Un giorno durante un temporale, il contadino fece riparare tutti gli animali nella stalla e non si accorse che Vanessa era rimasta fuori. Lei si riempì di fango. Quando il temporale passò, tutti uscirono dal capanno ma nessuno volle aiutarla a pulirsi le piume dal fango. Non sapeva come fare. Allora il topo anziano, che era saggio, le consigliò di chiedere scusa a tutti per il suo comportamento sbagliato e lei lo fece. Da quel giorno, tutti gli animali della fattoria vivono in armonia gli uni con gli altri.

Un asino molto simpatico che si chiamava Allegro

Un asino molto simpatico che si chiamava Allegro, un giorno si innamorò di Bella, una bellissima asinella. A lei piaceva tanto ballare, invece Allegro non lo aveva mai fatto. Non sapeva come fare a dichiararle il suo amore e chiese consigli in fattoria: “Amici, sono tanto innamorato di un’asinella bellissima, ma non so come fare a conquistarla. Lei ama ballare ma io, quando la vedo, non riesco nemmeno a camminare per l’emozione. Come posso fare?”. Il topo anziano e saggio disse: regalale un fiore, vedrai che le piacerà! L’asino allora andò a cercare un mazzo dei fiori di campo più belli e glieli portò. Quando Bella li vide, si sciolse in uno sguardo d’amore, li prese tra i denti e li mangiò subito. Poi gli domandò: “Ti piace di ballare?” “Ehm, io? Non ci riesco”. Lei sorrise: “Te lo insegno io!”. L‘asino, felice, imparò a ballare. Innamorati e ballerini trascorsero insieme tutta la loro vita.

Una famigliola di maiali

Una famigliola di maiali stava sempre a dormire. In primavera però, c’erano tante mosche che disturbavano il loro sonno. Un giorno la mamma, stufa, disse: “che noia queste mosche! Forza cuccioli, andiamo a fare un bel bagno di fango!” Loro subito corsero felici verso il fango migliore e ci si tuffarono dentro. Le mosche non riuscendo più ad appoggiarsi ai maiali, se ne andarono e loro poterono riposare senza essere disturbati. Al tramonto, la mamma li svegliò: “Sveglia piccoli! È l’ora della doccia!”. Tutti in fila indiana, si fecero una bella passeggiata nei campi di mais, sotto la pioggia degli innaffiatoi. Tornando a casa, passarono lungo un campo di lavanda in fiore per profumarsi per bene. Puliti e profumati, erano pronti per andare a dormire tutta la notte senza quelle fastidiose mosche che erano andate a dormire, pure loro, al calar del sole.

Una bimba di nome Elisa

C’era una volta una bimba di nome Elisa. Amava la neve e scrisse a Babbo Natale il suo desiderio. Fu così che Elisa, la sera della Vigilia, si mise nel lettino e prima di chiudere gli occhi bisbigliò ‘’Babbo Natale non dimenticarti, se puoi. Sarebbe bellissimo.”’ Passarono le ore e la neve iniziò a scendere. Elisa dormiva ancora. Ma ad un tratto la bimba si alzò e quello che vide non fu solo un sogno. La gioia fu tanta e costruì, in quella mattina magica, un pupazzo di neve bellissimo. Lo chiamò Babbo Natale, la maniera più dolce per ringraziare chi, ai sogni, credeva come lei. I sogni si avverano, anche quelli grandi come il cielo.